sabato 8 aprile 2017

Il calcolo delle responsabilità

Siamo stati invitati a contribuire con un nostro parere riguardo all'atteggiamento più costruttivo per un insegnante che si trovi a doversi relazionare con uno o più alunni demotivati e dotati di scarsa autostima.


Insegnando Matematica mi trovo quotidianamente dinnanzi a
situazioni di alunni demotivati, scoraggiati e dotati di scarsa autostima…d’altronde
la Matematica è da sempre una materia che crea problemi e che , in taluni casi,
addirittura spaventa.

Per me è molto impegnativo ed ogni volta è una sfida cercare
di trovare la strategia più giusta per contrastare l’atteggiamento “rinunciatario”
di molti alunni. Credo sia molto importante il dialogo continuo, la fiducia reciproca,
la relazione uno ad uno…cosa che purtroppo spesso è difficile da realizzare
nelle classi numerose e nelle quali ho poche ore settimanali. Fondamentali sono
le parole di incoraggiamento, la gratificazione per i piccoli (anche
piccolissimi!) successi, ma anche attività quali far sedere l’alunno a svolgere
un esercizio vicino a me, fornirgli un assegno personalizzato, controllare i
singoli quaderni….(tipo maestra elementare). Si tratta di attività non sempre
facili da realizzare, o meglio da realizzare sino in fondo…. E tutto ciò
mantenendo impegnata in un’altra attività proficua (che non sia il solito
esercizio) la rimanente parte della classe, senza consentire che venga “sprecato”
il nostro tempo così esiguo , scandito dai programmi che, per quanto se ne
possa dire, tutti noi ci affanniamo a seguire.
Tuttavia in questo spazio dove ci confrontiamo, ritengo
onesto intellettualmente , da parte mia , precisare che, per come si configura
la mia disciplina (dico sempre che è un palazzo che si costruisce mattone dopo
mattone e che, se le basi non sono solide ,rischia di crollare) queste ed altre
strategie hanno senso e sono efficaci sino ad un certo punto o comunque non in
tutte le situazioni. Negli ultimi anni, infatti,  soprattutto, ma non solo, negli indirizzi
diversi dallo scientifico,  mi scontro sempre
di più con realtà in cui gli alunni sono proprio a ZERO!!! Anzi …sotto ZERO!!!Si
tratta molto spesso di alunni che, pur frequentando le scuole superiori, hanno
delle lacune che risalgono alle scuole elementari  o in taluni casi , agli anni scolastici
precedenti in cui magari  pur avendo un’insufficienza
grave  in matematica, hanno riportato
debiti in altre materie , non colmando in pratica mai tali lacune.

Devo pertanto riconoscere che in alcuni di questi casi “gravi”,
senza un supporto quotidiano ed esterno, con tutta la buona volontà (la mia e
quella degli alunni) non si riesce a raggiungere un livello di preparazione
accettabile. Ciò è senz’altro un insuccesso…anche se per fortuna mi  è capitato spesso che alcuni di questi alunni,
dopo un lavoro molto intenso e talvolta solo l’anno scolastico successivo,  si siano rimessi in carreggiata, raggiungendo
autonomamente risultati più che sufficienti.